Domenica 30 maggio 2021 – Colle del Colombardo 1887m. (Valle di Susa)

Domenica 30 maggio 2021 – Colle del Colombardo 1887m. (Valle di Susa)

Partenza da Pratobotrile 1012, arrivo Colle del Colombardo 1887. Difficoltà E. Tempo di percorrenza effettivo circa 6 ore.

Direttore di gita: Michele D’Amico; altri accompagnatori: Mario Placenza e Marco Tencaioli.

Gita con mezzi propri. Ritrovo a Pratobotrile ore 8.10, partenza ore 8.30. Parcheggio auto poco oltre la Trattoria dei Prati. Contributo per organizzazione euro 3,00. Attrezzatura: da escursionismo; necessari scarponcini, bastoncini consigliati.

Come raggiungere Pratobotrile. Si sale da Condove, prima di Mocchie bivio a destra per Laietto, Pratobotrile è poco sopra Laietto.

Iscrizioni: entro giovedì 27 maggio 2021 esclusivamente tramite telefono al 011 7711479 oppure mail: migraz2002@libero.it (direttore gita), indicando: nome, cognome, telefono, e-mail, Sezione CAI di appartenenza, o data di nascita per i non soci. Nell’iscrizione si dà preferenza ai tesserati CAI.

Nota Bene: nel caso un non socio partecipi per la prima volta all’attività, deve compilare e firmare la liberatoria della privacy (consenso al trattamento dei dati personali) che deve essere inviata via fax (011/4121786) o via mail (caiuget@tam.caiuget.it) e pagare il costo della assicurazione pari a €. 11,55.

Descrizione della gita: da Pratobotrile l’antica mulattiera sale comoda nel bosco di faggi, in alto si apre sui famosi pascoli, sul colle ci aspetta il chiesone della Madonna degli Angeli, e i bellissimi prati dove è posata. Non mancherà qualche piacevole sorpresa: la scoprirete salendo.

Il Colle del Colombardo o Collombardo è un valico alpino delle Alpi Graie situato in Provincia di Torino e che collega la bassa Valle di Susa con la Valle di Viù. Sul colle sorge il santuario dedicato alla Madonna degli Angeli. Sopra il colonnato della facciata una targa ricorda che fu eretto per voto nel 1704-5 da un certo Giovanni Battista Giorgis del Forno di Lemie poi ampliato nel 1869-70 dai parrocchiani di Lajetto.

Il Gruppo Escursionistico TAM riprende le attività escursionistiche nel rispetto delle disposizioni di Legge e delle indicazioni della Sede Centrale vigenti a tale data (numero partecipanti, uso mascherine, distanziamento nel corso dell’attività, ecc.); gli accompagnatori sono stati formati per la corretta applicazione delle norme di sicurezza. Qui il modulo di autodichiarazione da consegnare il giorno della gita:

Domenica 23 maggio 2021 – ANELLO DI PUNTA SERENA (VallI di Lanzo)

Il Gruppo Escursionistico TAM riprende le attività escursionistiche nel rispetto delle disposizioni di Legge e delle indicazioni della Sede Centrale vigenti a tale data (numero partecipanti, uso mascherine, distanziamento nel corso dell’attività, ecc.); gli accompagnatori sono stati formati per la corretta applicazione delle norme di sicurezza. Qui il modulo di autodichiarazione da consegnare il giorno della gita:

Partenza: Pessinetto Fuori (fraz. di Pessinetto, Val di Lanzo) 615 m. Arrivo: Punta Serena 1162 m. Dislivello 600 m. circa. Tempo di percorrenza ore 3,00 in salita, ore 2,00 in discesa (soste escluse).

Difficoltà: E. Gita con auto proprie: ritrovo nella piazza di Pessinetto Fuori ore 8,45. Contributo per organizzazione euro 3,00. Attrezzatura: da escursionismo; necessari scarponcini, bastoncini consigliati.

Capigita: Ezio Sesia, Michela Giannetta.

Informazioni e iscrizioni: iscrizione entro giovedì 20 maggio 2021, esclusivamente tramite telefono al n. 0123-581378 o al cell. 333-7134903 tramite SMS, precisando nome, cognome, telefono, e-mail, sez. CAI di appartenenza. Nell’iscrizione si dà preferenza ai tesserati CAI.

Descrizione itinerario: un breve tratto di carrozzabile porta ad imboccare il sentiero 335, cioè la vecchia mulattiera che univa Pessinetto Fuori a Chiaves. Intersecando alcune volte la strada, si superano le case del Mont 796 m., imboccando quindi a sin. una diramazione segnalata per Bernucchio Cresto. Quasi in piano si raggiungono le case del Bernucchio 847 m, dove la segnaletica cessa; nella zona sono attualmente in corso lavori per la costruzione di piste forestali. Si continua superando le case Sian 916 m e lasciando poco più avanti la pista per salire ad una casa isolata, da cui ci si porta su un costone, toccando un antico cippo confinario fra i comuni di Ceres e Mezzenile e arrivando alla casa del Crot. Scavalcato il costone del Courn Anvers si giunge alle case del Cresto 1083 m, frazione di Monastero di Lanzo. Presso la cappella del SS. Filippo e Giacomo, con una fontana sotto il portico, si incrocia la mulattiera per il passo della Croce, e la si segue in lieve discesa fino a Chiaves 1049 m, grossa frazione di Monastero, incontrando un’altra fontana coperta con un interessante vicino lavatoio dalla curiosa forma poligonale. Dopo aver visitato la chiesa di Chiaves (se aperta), si continua per circa 200 m lungo la strada asfaltata che porta a Tortore e a S. Ignazio, imboccando quindi il sentiero 350A, che conduce alla cima di Punta Serena 1162 m (sosta, ore 3 circa).

Ammirata l’ampia veduta sulle Valli di Lanzo, ci si abbassa lungo il crestone sud-est di Punta Serena, sempre per il sentiero 350A, raggiungendo un colletto tra le betulle e, continuando la discesa calando sulla sinistra, si passano le case del Casel 995 m. Superata la borgatella della Balma, per una buona mulattiera si arriva alla frazione Tortore di Pessinetto 913 m, presso la cappella di S. Giorgio; di fronte a noi, sul monte Bastia, si eleva imponente il settecentesco santuario di S. Ignazio. Si prende ora a ds. il sentiero 350, conosciuto anche come sentiero dei Pellegrini in quanto percorso dai devoti diretti a S. Ignazio, che scende dolcemente alla frazione di Gisola 860 m.

Passando nella caratteristica piazzetta del paese, con un pozzo coperto (raro nella zona) e la vecchia scuola, si continua la discesa sulla mulattiera, a tratti ancora ottimamente selciata, deviando poi a destra alla frazione Costa, sfiorando un paio di piloni votivi, i resti di un’antica fucina dove si fabbricavano chiodi, attività un tempo tipica della zona, e quello che fu il prestigioso Hotel des Alpes, fondato nel 1882 e attivo fino alla prima Guerra Mondiale. Con una ripida discesa si arriva sulla carrozzabile e in pochi minuti alla piazza di Pessinetto Fuori, dove l’anello si chiude (ore 2 circa da Punta Serena, totale ore 5 per l’intero anello).

Nota Bene: nel caso un non socio partecipi per la prima volta all’attività, deve compilare e firmare la liberatoria della privacy (consenso al trattamento dei dati personali) che deve essere inviata via fax (011/4121786) o via mail (caiuget@tam.caiuget.it) e pagare il costo della assicurazione pari a €. 11,55.

Domenica 16 maggio 2021 Novalesa e le 7 cascate – Mulattiera per Prapiano e rifugio Stellina (Valle di Susa)

Domenica 16 maggio 2021Novalesa e le 7 cascate – Mulattiera per Prapiano e rifugio Stellina (Valle di Susa)

Il Gruppo Escursionistico TAM riprende le attività escursionistiche nel rispetto delle disposizioni di Legge e delle indicazioni della Sede Centrale vigenti a tale data (numero partecipanti, uso mascherine, distanziamento nel corso dell’attività, ecc.); gli accompagnatori sono stati formati per la corretta applicazione delle norme di sicurezza. Qui il modulo di autodichiarazione da scaricare, compilare e consegnare il giorno della gita:

Partenza: Novalesa (828 m.) Arrivo: parte superiore delle cascate Rio Claretto, Rio Mardarello, mulattiera per Prapiano (1200 m. circa) . Dislivello: 400 m. Tempo di percorrenza: ore 5.00 (soste escluse). Difficoltà: E

Gita con auto proprie: ritrovo a Novalesa presso Albergo della Posta ore: 9.00

Contributo per organizzazione: €. 3,00 (tre,00 euro) Attrezzatura: da escursionismo. Bastoncini telescopici consigliati e scarponcini da trekking.

Direttore di gita: Mario Placenza Accompagnatori: Vittorio Zeppa, Giampiero SALOMONE(AE), Lodovico MARCHISIO (AE)

Descrizione itinerario: dalla piazza di Novalesa (Municipio) si attraversa l’abitato per raggiungere la prima maestosa cascata del Rio Mardarello. Alla sinistra della stessa si trova, meno incassata, ma ugualmente imponente, la cascata del Rio Claretto. Raggiunta e superata la base della stessa in direzione ovest si incontra una antica mulattiera che, risalendo lungo la cascata stessa, è di collegamento con le l’Alpe Prapiano (1.799 m.) e il rifugio Stellina (2.610 m.). Si raggiunge un ponte di legno sospeso all’inizio della cascata dando modo di ammirare un’altra graziosa cascatella, ma soprattutto verso valle di meravigliarci dell’impressionante panorama dell’orrido, con le sue pareti di roccia a strapiombo, incise dalla prorompente forza dell’acqua. L’itinerario di salita termina presso le Baite Mina’ a circa 1.200 m., dove la mulattiera incontra la pista agro-forestale Novalesa – Prapiano, che prendiamo per rientrare a Novalesa, collegandoci con le altre cascate che prorompono dal versante percorso.

Informazioni e iscrizioni: iscrizione entro giovedì 13 maggio 2021 esclusivamente tramite telefono e preferibilmente tramite WhatsApp al cell. 346-2229801 (direttore gita), indicando: nome, cognome, telefono, e-mail, Sezione CAI di appartenenza, o data di nascita per i non soci. Eventuale altro riferimento cell. 335-475092 (Giampiero Salomone). Nell’iscrizione si dà preferenza ai tesserati CAI.

Nota Bene: Nel caso un non socio partecipi per la prima volta all’attività, deve compilare e firmare la liberatoria della privacy (consenso al trattamento dei dati personali) che deve essere inviata via fax (011/4121786) o via mail ( caiuget@tam.caiuget.it) e pagare il costo dell’assicurazione pari a €. 11,55.

Ulteriori dettagli nell’articolo “Alla scoperta delle cascate della Novalesa, una delle meraviglie naturali della Val Susa, fra notazioni paesaggistiche e una breve incursione nella storia” in: Piemonte Parchi. Le-grandi-cascate-della-novalesa

Villaggi degli alpinisti

Villaggi degli alpinisti: per un turismo montano all’insegna della sostenibilità, della natura e della conoscenza. Triora e Balme: in simbiosi con la montagna

«Nei “Villaggi degli alpinisti” la modernità entra in punta di piedi», afferma Alleris Pizzut, consigliere centrale del Club alpino italiano. Pochissime infrastrutture, ambiente quasi incontaminato e un rapporto di simbiosi e scambio continuo con la montagna. Il circuito dei “Villaggi degli alpinisti” è una rete di località montane italiane, austriache, tedesche, slovene e da quest’anno anche svizzere, caratterizzate, oltre che da scenari di interesse alpinistico, anche dalla volontà e dall’impegno delle comunità locali di perseguire uno sviluppo sostenibile in termini ambientali e sociali.

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Pulisci e corri

A Rimini, la settima edizione di “Keep Clean and Run”, che quest’anno si è svolta lungo il tracciato della Linea Gotica, con un percorso di 417 km e 37.000 metri di dislivello.

Keep Clean and Run. Pulisci e corri. Non è per l’anglofilia imperante che il nome è in inglese, ma perché rientra nella campagna lanciata nel 2014 dall’Unione Europea, Let’s clean up Europe, un insieme di eventi di pulizia dai rifiuti abbandonati, che si svolgono in contemporanea nel nostro continente.
Roberto Cavallo, eco-maratoneta impegnato anche per mestiere in attività ambientali, la declina alla sua maniera, correndo su lunghe distanze. In questo 2021, per la 7a edizione in 7 tappe, ha scelto la Linea Gotica: 417 km con 37.000 metri di dislivello lungo il confine-baluardo innalzato dai tedeschi nel 1944 sugli Appennini, dal Tirreno all’Adriatico, per difendersi dalle forze alleate che risalivano l’Italia da sud. Luoghi simbolici, di liberazione e di pace, e anche di triste memoria come Sant’Anna di Stazzema e Marzabotto.

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