CATTIVI PENSIERI DI UN GUARDIAPARCO IN SERVIZIO IN VALSUSA
SOPRAVVIVERE AL TEMPO DELLA PANDEMIA
Stupisce come la montagna e i parchi diventino un rifugio in tempi di emergenza. Un vero rifugio, un ventre materno cui tornare, al quale non si pensa durante la quotidianità ma – sepolto al fondo dell’anima e inavvertito per anni – appena c’é davvero bisogno, torna a galla e indica una meta da raggiungere. Sbagliato in questo momento, ma indicativo della nostra incancellabile appartenenza. Riflessioni – con qualche citazione che ne denuncia l’età… – di un guardiaparco in servizio nelle Aree protette delle Alpi Cozie.
Continuano i “Cattivi pensieri di un guardiaparco in servizio in Val Susa’ che hanno suscitato condivisioni e domande in misura inaspettata, soltanto qualche settimana fa. Evidentemente, riflessioni diffuse ma ancora inespresse. Corre l’obbligo, quindi, di provare a rispondere alle sollecitazioni e aggiungere qualche altra cattiveria, nuovamente favorita dal servizio in quota… più solitario del solito.