Trekking Virtuale (1) – “Gargano la montagna sacra”

Vi proponiamo i dettagli sotto forma di testi, foto, siti e video i TREKKING del Gruppo TAM per il 2020 , in attesa di poter effettuare prossimamente i trekking non più in modo virtuale …. cominciamo dal:

1) Trekking “Gargano la montagna sacra”

Alla scoperta del Promontorio Garganico, la  Sua Storia, tra Mare, Foresta e Luoghi Sacri.


Questa parte della Puglia è anche una delle più ricche di habitat differenti e biodiversità. Il motivo risale alla conformazione morfologica dello “sperone d’Italia” e alla sua storia. Quando, tra le lagune e la terra ferma, cominciarono ad emergere gli Appennini – e stiamo parlando di centinaia di milioni di anni fa – il Gargano non c’era ancora, o meglio era solo un’isola, separata dal continente. Solo più tardi il promontorio si sarebbe congiunto alla terra ferma formando l’inconfondibile “sperone”, ma l’origine “isolana” della zona ha comunque segnato l’evoluzione ambientale dell’area, con il suo cuore verde, ma pure con un mosaico di laghi costieri, una collana di isole dirimpetto e un deserto di pietra alle spalle che solo in condizioni isolate avrebbero potuto formarsi. Si tratta di un habitat ricco e vario, come è difficile incontrare in Italia. L’autentico puzzle di ambienti concentrati in un territorio così ristretto fanno del Gargano più un’isola che un monte, che peraltro raggiunge solo i 1.065 metri col monte Calvo. Per saperne di più: http://garganotrekking.com/percorsi.html

ITINERARI PREVISTI NEL TREKKING


MONTE CALVO: VETTA DEL PARCO NAZIONALE DEL GARGANO” . 1056 m (territorio di San Giovanni Rotondo) KM 12 quota partenza 690 m / arrivo 567 m, quota max 1.056, dislivello in salita 511 m / discesa 634 m, ore 4,30, difficoltà: E

Il percorso attraverso punti panoramici raggiunge Monte Calvo (1065 m), vetta del P.N. del Gargano. Il sito costituisce la centralità territoriale, sotto l’aspetto geomorfologico, dei caratteristici fenomeni carsici di superficie (doline e campi solcati) che hanno reso famoso il promontorio. La densità territoriale di questi fenomeni raggiunge una presenza di 80 doline a kmq. Lungo i crinali della montagna si possono osservare variegate colonie erbacee che si sono perfettamente adattate a resistere all’impetuosità del vento. L’assenza, tranne che in alcune zone isolate, di vegetazione arborea permette di spaziare con lo sguardo a 360° su tutto il promontorio, il sottostante Tavoliere delle Puglie, il Lago di Varano , il Mare Adriatico, il Golfo di Manfredonia, il Vulture e, nelle giornate di cielo terso le Isole Tremiti e le Isole Croate. Una magnifica visione paesaggistica da conservare nel proprio scrigno emozionale! In alcuni momenti della giornata è possibile assistere alle spettacolari evoluzioni aeree dei rapaci che hanno eletto il sito a loro territorio di caccia. Al termine dell’escursione si potrà visitare il Santuario di San Pio da Pietralcina.
Per saperne di più: https://it.wikipedia.org/wiki/Monte_Calvo_(Gargano)


I PANORAMI DEL GARGANO ” (territorio di Vieste) Km 12 quota partenza 36 m / arrivo 612 m, dislivello in salita 917 m / discesa 347 m, ore 4,30, difficoltà: E

Questo itinerario si sviluppa in un ambiente molto suggestivo, ci offre un panorama dagli incantevoli paesaggi naturalistici del Gargano comprendenti la fascia costiera e l’entroterra delle contrade poste a diverse altitudini sul livello del mare. Si cammina in un ambiente molto suggestivo costituito da lastre calcaree, coltivi ad ulivo, bosco misto, fenomeni carsici. Il Cutino di “San Salvatore” E’ un invaso naturale che raccoglie le acque meteoriche e risulta molto utile a saziare la sete della fauna selvatica e degli allevamenti zootecnici. Da San Salvatore si può godere di incantevoli paesaggi, a Nord/Est si scopre l’abitato di Vieste e le Isole Dalmate; ad Est il Vallone di Baia dei Campi; a Sud il vasto bosco di Leccio di Santa Tecla; ad Ovest le boscose colline di Sagro.  In questa giornata sarà possibile concordare una degustazione del Caciocavallo Podolico di produzione biologica presso un agriturismo locale.

Vieste scorcio

Le origini di Vieste sono molto antiche e risalgono al X-VI secolo a.C. Si pensa fosse stata costruita dopo la distruzione, di Merinum, centro Dauno, situato in una piana a pochi chilometri di distanza. Città Dauna e poi municipio romano, Vieste nella sua storia ha svolto un ruolo importante per via della sua posizione strategica tra le vie commerciali adriatiche.
Per saperne di più: https://www.turismovieste.it/itinerario-costiero/


LA COSTA DEI TRABUCCHI E DELLE TORRI DI AVVISTAMENTO”. (territorio di Vieste e Peschici) Km 10 quota partenza 19 m / arrivo 0 m, quota max 50 m, dislivello in salita 261 m / discesa 278 m ore 4, difficoltà: E

La proposta di questo itinerario lungo la “COSTA dei TRABUCCHI” mira alla valorizzazione di alcuni elementi tipici dell’affascinante costa del Gargano: i Trabucchi, le Torri di avvistamento , i costoni rocciosi, le grotte marine, le baie, la vegetazione ricca di Macchia Mediterranea, integrata da Euforbie e Pini d’Aleppo. Per decisione del Vice-Ré di Napoli, don Pietro di Toledo, lungo le coste dell’Italia Meridionale, a difesa del territorio, furono edificate una serie di piccole fortificazioni e piccole torri di avvistamento. La presenza di un tale sistema divenne utile soprattutto per prevenire e contrastare le scorribande dei Saraceni. Questo tratto di costa è caratterizzato anche dalla presenza dei TRABUCCHI, poderose macchine da pesca protese sul mare. Grazie all’impegno dell’Associazione Trabucchi del Gargano e del Parco Nazionale del Gargano ai Trabucchi è stato riconosciuto lo stato di “Tesori e Beni dell’area costiera”. In alcuni tratti dell’itinerario le verdi praterie prospicienti la costa sembrano rievocare le medesime distese Irlandesi. Alla fine dell’escursione sarà possibile concordare uno spuntino di pesce presso un caratteristico trabucco. Per saperne di più:
http://www.vieste.it/itinerario_trabucchi_torri.htm

La proposta di questo itinerario lungo la “COSTA dei TRABUCCHI” mira alla valorizzazione di alcuni elementi tipici dell’affascinante costa del Gargano: i Trabucchi, le Torri di avvistamento , i costoni rocciosi, le grotte marine, le baie, la vegetazione ricca di Macchia Mediterranea, integrata da Euforbie e Pini d’Aleppo. Per decisione del Vice-Ré di Napoli, don Pietro di Toledo, lungo le coste dell’Italia Meridionale, a difesa del territorio, furono edificate una serie di piccole fortificazioni e piccole torri di avvistamento. La presenza di un tale sistema divenne utile soprattutto per prevenire e contrastare le scorribande dei Saraceni. Questo tratto di costa è caratterizzato anche dalla presenza dei TRABUCCHI , poderose macchine da pesca protese sul mare. Grazie all’impegno dell’Associazione Trabucchi del Gargano e del Parco Nazionale del Gargano ai Trabucchi è stato riconosciuto lo stato di “Tesori e Beni dell’area costiera”. In alcuni tratti dell’itinerario le verdi praterie prospicienti la costa sembrano rievocare le medesime distese Irlandesi. Alla fine dell’escursione sarà possibile concordare uno spuntino di pesce presso un caratteristico trabucco. Per saperne di più:
http://www.vieste.it/itinerario_trabucchi_torri.htm


SENTIERO DEI PELLEGRINI DI SAN MICHELE”. (territorio di Monte Sant’Angelo) Km 9 quota partenza 654 m / arrivo 809 m, quota max 809 m, dislivello in salita 523 m / discesa 379 m, ore 3,30 difficoltà: E successivamente alla visita della grotta Santuario S. Michele Arcangelo trasferimento presso l’Abbazia di Pulsano.

Il sentiero “ PELLEGRINI di SAN MICHELE di VIESTE” è un’interessante percorso dalla doppia valenza: naturalistica e religiosa. Attraverso il bosco di Vieste, la maestosa Foresta Umbra e la Valle Carbonara, si snoda l’antico tratturo che per secoli è stato utilizzato dai Pellegrini Micaelici e dai pastori. I primi lo utilizzavano per recarsi a Monte Sant’Angelo per onorare San Michele ( 8 maggio e 29 settembre), i secondi per raggiungere le periodiche fiere di bestiame. Percorreremo la discesa di Valle Carbonara per poi risalire a Monte Sant’Angelo, alla maniera dei pellegrini. Visita alla Grotta Santuario Di San Michele. Per saperne di più: https://www.santuariosanmichele.it/


 “LA VALLE DEGLI EREMI: ABBAZIA DI PULSANO ed EREMO SAN NICOLA”. (territorio di Monte Sant’Angelo) Km.1,3 quota partenza 484m / quota arrivo 491m / quota massima 491m / dislivello in salita 178 m / dislivello in discesa 170 m / ore 1,30 difficoltà: E

Nei dintorni dell’Abbazia di Pulsano sono localizzati degli eremi, alcuni di loro sono ubicati su luoghi davvero inaccessibili. In qualche caso sono costituiti da una semplice grotta, lungo la parete scoscesa del fianco del vallone, in altri invece da piccole costruzioni solitarie su dirupi impervi. Gli eremiti che abitavano queste celle erano senz’altro in comunicazione tra di loro, dal momento che alcuni di questi eremitaggi erano dedicati alla vita comunitaria (di culto e di abitazione) e al lavoro collettivo (un eremo è stato persino adibito a mulino); inoltre i vari eremi sono collegati da una rete viaria di sentieri e scalinate, nonché da una vera e propria “rete idrica” di canali scavati nella roccia per convogliare le acque in cisterne, terrazzamenti e singole celle. Dunque possiamo immaginare una sorta di villaggio decentrato che rispecchiava la comunità eremitica nata in Egitto intorno a S. Antonio Abate, il padre dei Monaci. Non è dato sapere con esattezza, allo stato attuale degli studi, in quale periodo gli eremi fossero abitati ma si può affermare che furono abbandonati non prima dell’era moderna

ABBAZIA DI SANTA MARIA DI PULSANO: edificata a strapiombo su un vasto altopiano vicino Monte Sant’Angelo, l’Abbazia di Santa Maria di Pulsano è stata ricavata da una grotta naturale che oggi funge da abside. Edificata sui resti di un antico edificio pagano, l’Abbazia di Santa Maria di Pulsano, poco lontana da Monte Sant’Angelo, è una scenografica struttura in pietra, cinta da possenti mura perimetrali, tra rocce grigie e strapiombi profondi oltre 200 metri. Per saperne di più: http://www.abbaziadipulsano.org/


MONTE CIVITA E TORRENTE ROMONDATO: LA MONTAGNA E IL CANYON”. (territorio di Vico del Gargano e Ischitella) Km 15 quota partenza 450 m / arrivo 180 m, quota max 522 m, dislivello in salita 734 m/ discesa 1005 m, ore 5,30, difficoltà: E

Monte Civita è una località di grande interesse archeologico e storico su cui tutte le civiltà del passato hanno lasciato tracce notevoli dalla Preistoria all’Alto Medioevo. Sui fianchi della collina si estendeva una vasta necropoli, ora completamente ricoperta da vegetazione, con tombe definite a “bisaccia”, del tipo rinvenute in altre località del Gargano. La caratteristica peculiare del Torrente Romondato è quella di aver creato con la sua forza erosiva, nel corso dei millenni, un bellissimo “Canyon”. Percorrendo questo particolare ecosistema si può “leggere” la storia geologica del Gargano. L’alveo del fiume è ricchissimo di noduli di selce ed è probabilmente il luogo dove questi si rinvengono con maggiore frequenza, Inoltre è disseminato di fonti di acqua sorgiva. L’importante vegetazione, che ormai ha colonizzato l’intero sito, assume il caratteristico aspetto “a galleria”, quasi a voler proteggere questo scrigno di biodiversità.  A fine escursione visita al centro storico di Vico Del Gargano ed al Museo Trappeto Maratea  (antichissima fabbrica di olio ricavata in gran parte nella roccia a colpi di piccone, da concordare).

L’azione erosiva delle acque infatti,ha dato origine alla formazione di canyons spettacolari con le relative sorgenti,meravigliose cascate e grotte,come quella del Tasso in cui è presente una sorgente. Lungo i declivi montuosi,vi sono numerose masserie e case d’epoca,come il Casino Ventrella,egregiamente conservato,ma anche piscine per animali,grotte nascoste nelle valli che scendono verso il torrente,l‘abazia di San Pietro in Cuppis e boschi misti o profumatissime pinete o ancora necropoli paleocristiane su Monte Civita e Tribuna.

Per completare il meraviglioso scenario,è stata recentemente scoperta una bellissima grotta con presenza di stalattiti e stalagmiti. Qui la fotogallery: https://www.facebook.com/media/set/?s… In questo video invece la grotta chiusa al pubblico:https://www.youtube.com/watch?v=xLs30…


FORESTA UMBRA: IL PATRIMONIO VERDE DEL PARCO NAZIONALE DEL GARGANO”. (territorio di Mattinata, Vieste e Monte Sant’ Angelo) KM 12 quota partenza 687 m/ arrivo 715 m, quota max 812 m, dislivello in salita 416 m/ discesa 385 m, ore 4,30, difficoltà: E

La Foresta Umbra costituisce il residuo della primogenita e millenaria selva del Promontorio del Gargano. Questa foresta è una fra le più estese formazioni di latifoglie d’Italia, ed una delle più grandi d’Europa. Essa occupa la parte Nord Orientale del Promontorio del Gargano ad altitudini che dagli 832 m.s.l.m di Monte Lacotenente scende fino ai 165 m.s.l.m nella zona di Caritate. Già verso i 300 m comincia ad essere presente il Faggio (Fagus Silvatica) che, salendo verso le quote più alte, si addensa per dar vita ad una delle più belle faggete Italiane, patrimonio dell’UNESCO dal 2017. E’ una presenza che può sorprendere, in una regione così meridionale ed a quote tanto basse, perché questo maestoso albero è una delle piante più caratteristiche del “piano montano”, poiché occupa una zona immediatamente superiore a quella delle Querce e del Castagno, fino a 1.800- 2.000 metri di altitudine. La sua presenza indica proprio la peculiarità climatica dell’intero promontorio che, specie nella metà orientale, fruisce di un clima umido con l’inverno fresco e precipitazioni elevate. L’insieme di tali fattori ha determinato l’attribuzione di Faggeta Depressa all’intero complesso forestale.

La Foresta Umbra è ricchissima di flora, vanta oltre 2.000 specie vegetali ed è la più grande foresta italiana di latifoglie con i faggi a farla da padroni, veri e propri monumenti botanici, con altezze di oltre 40 metri e diametri superiori al metro. Le faggete secolari della Foresta Umbra, nel parco nazionale del Gargano, sono state riconosciute come Patrimonio Mondiale Unesco. Anche la fauna è molto ricca e variegata, tipico è il Capriolo autoctono garganico, il Gatto selvatico, il Cinghiale, il Tasso, la Donnola, il Ghiro e l’avifauna con il Gufo Reale, il Gufo Comune, il Picchio, l’Allocco, il Barbagianni, la Gazza, la Beccaccia ed altre.

Come attraversare la Foresta Umbra: a piedi, in bici, a cavallo , naturalmente più lento sarà il tuo percorso al suo interno e più scoperte interessanti potrai fare. Alcuni sentieri della Foresta Umbra sono percorribili anche da persone diversamente abili. A poche centinaia di metri dal centro visite parte un sentiero che dopo pochi minuti  arriva fino ad un laghetto pieno di pesciolini, tartarughe e anfibi di ogni genere. Per saperne di più: https://it.wikipedia.org/wiki/Riserva_naturale_Foresta_Umbra