La TAM sentieristica a Frabosa Sottana – 30 luglio 2019

  La TAM sentieristica a Frabosa Sottana – 30 luglio 2019

TAM, Tutela Ambiente Montano. Nomen omen, un nome un destino. Tutela quindi, non solo organizzazione di gite. Certo anche le gite sono tutela, gite finalizzate al divertimento ma anche alla riscoperta della montagna, al rispetto dell’ambiente, alla sua valorizzazione. Tutto ciò passa attraverso le strutture, in primo luogo i sentieri, cioè la loro agibilità, la loro esistenza. Per questo tutte le sezioni CAI hanno il loro gruppo sentieristico. Ma la gestione dei sentieri fa parte della gestione del territorio, quindi compete ai comuni, l’intervento CAI deve passare dalla collaborazione coi comuni, e così avviene. Torino è sì vicina alle montagne, ma il relativo territorio è sotto la giurisdizione di altri comuni, e quindi tutto si complica un po’, è necessario il contatto diretto, farsi conoscere, offrire e richiedere collaborazione, dare garanzie di serietà. Stavolta il contatto è stato Beppe Borione, obbiettivo l’agibilità di un tratto di sentiero che passa su una scarpata, 15 metri circa di dislivello, da fare attualmente attaccati alle corde predisposte dal Comune, senza di esse impossibile stare in piedi. Beppe sollecita gli amici della TAM, parte la prima spedizione, ma non basta un giorno di lavoro, questa è la seconda spedizione. Il lavoro è già avviato, sono stati realizzati una ventina di scalini, siamo in quattro, nel secondo giorno ne faremo un’altra trentina. La tecnica è ormai collaudata in anni di lavoro in Collina, qui da noi. Uno scalino su un sentiero di montagna sarebbe giusto farlo in pietra, come pure fare selciato il terreno, ma lavorare con la pietra richiede risorse ben maggiori delle forze di quattro ardimentosi. Quindi gli scalini vengono realizzati con il più agevole legno che si trova sul posto: si sceglie una pianta secca da tempo, stavolta è il rognosetto castagno, si taglia il tronco a pezzi di lunghezza adeguata, li si spacca a metà, ogni metà è uno scalino, lo si inserisce in una breve sede scavata col piccone, si mette bene in piano, si fissa con due paletti di legno conficcati nel terreno a sostegno, paletti realizzati anch’essi con materiale del posto, per ultimo si riporta un po’ di terra e sassi a mettere in piano la pedata. Facile a dirsi, ma sono operazioni di per sè faticose, da fare su un terreno impervio, una scarpata, dove se è difficile tenersi in piedi normalmente lo è ben di più trasportando pesi, mazza e cunei di ferro per spaccare i tronchi, i pezzi di tronco, la motosega, assediati da runze e zanzare. Per di più è il 30 luglio, alla quota bassa dove ci troviamo il caldo è opprimente, per fortuna il bosco ripara il sole.

Il posto è poco sopra Frabosa Sottana, si attraversa il torrente su una sterrata, presto compaiono le arcate dell’acquedotto, raggiunto quel livello si percorre il traverso in piano che fa il tubo dell’acqua interrato nella scarpata che dicevo prima, quando il tubo si infila nella montagna un cartello manda nel tratto attrezzato con le corde, è quello il luogo del nostro lavoro.

Frabosa è lontana, ci va il suo tempo ad arrivarci, trasportare sul posto il materiale necessario a montare l’officina. Per ottimizzare i tempi decidiamo di non fare la pausa pranzo, orario continuato e acqua a volontà. Il lavoro, per gente come noi non abituata a simili fatiche, è pesantissimo; oltretutto siamo, come si dice oggi, un po’ tutti diversamente giovani: piantare un picchetto nel terreno sassoso con la famosa mazza richiede grande energia. Nel pomeriggio siamo disfatti, ma c’è sempre un qualche scalino ancora da finire, il lavoro va interrotto ma tutto va lasciato in ordine. Nella stanchezza qualcuno si lascia scappare che per quei lavori vedrebbe meglio altra gente, il pensiero di tutti va ai tanti giovani mendicanti disseminati per la città, ma qualcun altro fa notare che siamo noi le persone giuste, cose così non si possono fare per soldi, ma solo per sport. Il primo non replica, si capisce che non è molto convinto, ma sono certo che sarà della compagnia a settembre quando ci ripromettiamo di continuare e finire il lavoro.

Deciso finalmente di interrompere raccogliamo il materiale e scendiamo alla nostra auto, una risciacquata veloce per assumere un aspetto con qualche decenza, solo alle 17 siamo all’Albergo Italia, dove i sublimi spaghetti della signora titolare saranno finalmente divorati. Sono della compagnia, oltre me e Borione, Beppe Gavazza, anima e cervello della spedizione, oltreché braccia, e Giorgio Gnocchi, inesauribile.

Michele D’Amico

Domenica 14 luglio 2019 – RIFUGIO ZAMBONI ZAPPA E LAGO DELLE LOCCE (MACUGNAGA – VALLE ANZASCA – VB – ALPI PENNINE)

Il Gruppo Escursionismo TAM (CAI UGET e CAI SEZ. TORINO) in collaborazione con la Sottosezione GEB organizza per:

Domenica 14 luglio 2019

RIFUGIO ZAMBONI ZAPPA E LAGO DELLE LOCCE (MACUGNAGA – VALLE ANZASCA – VB – ALPI PENNINE)

Sulla morena che fu l’esteso ghiacciaio del Belvedere

Partenza e arrivo: Macugnaga, località Pecetto, 1369 m – In seggiovia (2 tronconi) arrivo al Belvedere, 1905 m – Quota massima 2223 m – Dislivello: circa 400 m comprese perdite di quota – Tempo salita circa ore 2,30 – Durata complessiva: circa ore 4,30 (soste escluse) – Difficoltà E

Dall’arrivo della seggiovia, si prende il sentiero a sinistra nel bosco.  Si scende nella  conca morenica (paline), che fu uno dei fronti del ghiacciaio del Belvedere. Si risale sul versante opposto e si percorre il sentierino che costeggia il culmine della morena. Lo spettacolo sulla parete est del Monte Rosa è di fronte a noi. Alle spalle, il Monte Moro, e la cresta che racchiude Macugnaga. Il rifugio, 2065 m, è visibile dal basso e si raggiunge con un lungo traverso. Si superano pascoli cosparsi di enormi massi, e con una ripida salita finale ci si abbassa poi sul Lago delle Locce,2223 m. Nei pressi, negli anni ’90 del secolo scorso, si formò il Lago Effimero, che tanta apprensione causò agli abitanti del luogo: ora è sparito.

Ritrovo: ore 6,30 Corso Stati Uniti 23 – partenza ore 6,45. In considerazione della distanza potrebbe essere necessaria la sosta di nove ore consecutive per l’autobus.

Dettagli: Locandina TAM Rifugio Zamboni Zappa e Lago delle Locce 14 luglio 2019

GITA AL MONCENISIO DEL CAI TAM CON LA COLLABORAZIONE DELL’AASAA – Domenica 7 luglio 2019

Domenica 7 luglio con più di 40 partecipanti tra i quali il bimbo Etienne di 5 anni, si è svolta la riuscitissima gita culturale ed escursionistica al Lago del Moncenisio e Museo della Pyramide. La gita organizzata dal CAI – Tutela Ambiente Montano del CAI Sezione di Torino e CAI UGET, ha visto affluire anche soci CAI di altre sezioni. Per tutto l’arco della giornata vi è stata l’encomiabile collaborazione dell’AASAA (Auteurs Associés de la Savoie et de l’Arc Alpin) nelle persone del Presidente Francis Buffille e del Tesoriere Pierre Allio, che ci hanno guidato con esaustive spiegazioni, trasportandoci in un clima incantevole di un’altra epoca in un crescendo d’emozioni, su uno spettacolare percorso lungo i bordi del Lago del Moncenisio in luoghi inconsueti, in un microcosmo di calanchi, lussureggianti prati, paesaggi lunari, profonde voragini, piccoli canyon scavati dai torrenti che si gettano nel lago, monoliti da favola e con l’avvistamento di qualche animale non spaventato dalla presenza dell’uomo. Il bus privato ci ha lasciato alle dieci, al punto di partenza verso la “Gran Croce”, a livello del forte della Cassa. Si è così compiuto il giro del lago passando sulla diga, verso il forte di Varicelle, direzione Savallin, con il ritorno verso la strada nazionale dove il pullman ci ha ricuperato nel primo pomeriggio, conducendoci al museo per la visita, accolti dal responsabile Gilbert Pilloud. All’interno della galleria ogni partecipante ha usufruito di audioguide personali che lo hanno accompagnato nella visita con esaustive spiegazioni e un allestimento perfetto, ove vi si trovano pure le foto dello svuotamento del lago di marzo-maggio 2016 e dove si assapora, lungo tutto l’arco della visita, un fascino strano ed è possibile constatare le vestigia del passato. È seguito un intervento molto esplicativo sulla storia del Lago del Moncenisio da parte del presidente AASAA, Francis, con un toccante saluto e un invito per tutti i presenti al Salone Internazionale del libro con incontro degli scrittori italo – francesi che si svolgerà in più giornate con l’apice il 27 al 28 luglio a “La Maison Franco-Italienne”, au Plan des Fontainettes al Colle del Moncenisio. Ci siamo poi trasferiti alla chiesa della Pyramide dove si trova il “Bookcrossing delle nuvole” che è attivo fino al 1 settembre e si tratta di una collaborazione tra la  Biblioteca  Civica di Oulx, le Biblioteche delle nuvole dell’alta valle Susa e della valle Chisone, Culturalpe S.C e l’associazione “Les Amis du Mont Cenis”, che vede un bookcrossing con libri in italiano, francese e inglese a disposizione dei visitatori della Chiesa. Oltre il sottoscritto, per il CAI ha guidato e curato la gita nei minimi dettagli, Giampiero Salomone, vice responsabile del CAI GEB (Gruppo Escursionisti Bancari) e accompagnatore titolato di escursionismo.

a cura di Lodovico Marchisio

Foto_GITA MONCENISIOCAI TAM e AASAA_7luglio2019
Essenza della vita – Scienza e Fede

Domenica 7 Luglio 2019 – Gita culturale – escursionistica al Lago del Moncenisio e Museo della Pyramide



Il Gruppo Escursionismo TAM (Tutela Ambiente Montano) del CAI-UGET di Torino e del CAI Sezione di Torino, in collaborazione con la Sottosezione GEB del CAI Torino e l’AASAA (Auteurs Associés de la Savoie et de l’Arc Alpin) organizza per:

Domenica 7 Luglio 2019
Gita culturale – escursionistica al Lago del Moncenisio e Museo della Pyramide

Ritrovo ore 7.00 – Parco della Tesoriera, Corso Francia 192 – Torino – Partenza ore 7,15. Unico punto di carico.

Capigita: Lodovico Marchisio (AE)), Giampiero Salomone (AE) Con la gradita collaborazione di Francis Buffille e Pierre Allio (AASAA)

Itinerario: Spettacolare percorso lungo i bordi del Lago del Moncenisio in luoghi talmente inconsueti che siamo andati a scovare per Voi, dei quali non conoscete l’esistenza perché esploreremo calanchi, voragini profonde più di 70 metri, piccoli canyon scavati dai torrenti che si gettano nel lago, monoliti da favola. Un microcosmo con l’avvistamento quasi certo di molti animali non spaventati dalla presenza dell’uomo. Il bus ci lascerà alle 10 al punto di partenza verso Gran Croce, al livello del forte della Cassa. Si compirà il giro del lago passando sulla diga, verso il forte di Varicelle, direzione Savallin. E poi ritorno verso la strada nazionale dove il pullman ci verrà a ricuperare alle 15.00 e ci condurrà al museo per la visita accolti da Paola e Gilbert (responsabili del Museo). Si potrà anche fare una digressione alla casa italo-francese dove c’è una mostra (tempo permettendo).

Dislivello: circa 200 m in totale Tempo complessivo: ore 5 con le soste previste (a parte il tempo per le visite al museo e alla casa italo-francese). Difficoltà T/E

GITA_TAM_Domenica7 uglio2019_LagoMoncenisio