Proposte di Itinerari Escursionistici in Val Susa

La Valsusa ha una natura strepitosa, fatta di paesaggi immersi nel verde e nel silenzio che potete scoprire attraverso percorsi da trekking che si snodano tra corone di vette, ma anche attraverso boschi e radure. La montagna della Valsusa è un palcoscenico accessibile a tutti, sia agli escursionisti meno allenati che preferiscono sentieri facili e di breve percorrenza, sia a chi desidera misurarsi con itinerari più impegnativi. Più sotto alcune proposte.

Alcune proposte:

1) Giro dell’Orsiera: sei giorni, cinque rifugi, tre Valli, un Parco

l trekking del Giro dell’Orsiera circonda il massiccio dell’Orsiera-Rocciavrè nel parco naturale omonimo, ed offre ambienti straordinari, in un’alternanza di pascoli, pietraie, lariceti, faggete, oltre a paesaggi rocciosi e di grezza bellezza porta alla scoperta della natura incontaminata a due passi da Torino.

Il Giro dell’Orsiera è l’anello di congiunzione tra pianura e montagna: dall’alto delle cime e dei valichi si possono osservare Superga e Torino, la Rocca di Cavour e il Monviso, la pianura padana fino a Chivasso, e la vista corre anche verso ovest, alle cime francesi degli Écrins, della Vanoise, al lago del Moncenisio. Percorrere queste tappe significa anche imparare qualcosa della storia del luogo che attraversano: fortificazioni e antiche abbazie, incisioni rupestri, mulattiere selciate frutto del lavoro operoso dei pastori che salivano in alpeggio.

Il Giro dell’Orsiera – G.O. – è l’itinerario escursionistico di 6 giorni nel Parco naturale Orsiera Rocciavrè. Un anello di circa 55 km con tappa in 5 Rifugi che creano una rete di strutture efficiente, necessaria per vivere al meglio un tour impegnativo ma sicuramente appassionante. Le tappe sono organizzate con partenza e arrivo dalla Borgata Molè del Comune di Coazze (Val Sangone) e prevedono il pernottamento nei Rifugi Balma (1.986 m), Selleries (2.035 m), Toesca (1.711 m), Amprimo (1.375 m), GEAT Val Gravio (1.376 m).

Tappe:
Borgata Molè – Rifugio Balma: Dislivello: + 899 m Distanza: 4.50 km
Tempo di percorrenza: 2h 40m – Difficoltà: E
Rifugio Balma – Rifugio Selleries: Dislivello: +756 m / –707 m
Distanza: 9.16 km – Tempo di percorrenza: 4 h 25 min – Difficoltà: EE
Rifugio Selleries – Rifugio Toesca: Dislivello: +534 m / –858 m
Distanza: 6.71 km – Tempo di percorrenza: 3 h 10 min- Difficoltà: E
Rifugio Toesca – Rifugio Amprimo: Dislivello: +655 m / –949 m
Distanza: 13.13 km – Tempo di percorrenza: 4h 20min Difficoltà: E
Rifugio Amprimo – Rifugio Val Gravio:Dislivello: +305 m / –306 m
Distanza: 7.93 km – Tempo di percorrenza: 2h 20min- Difficoltà: E
Rifugio Val Gravio – Borgata Molè: Dislivello: +707 m / –1004 m
Distanza: 14.53 km – Tempo di percorrenza: 5h 20min – Difficoltà: E


2) Sentiero del Leccio – Riserva naturale degli Orridi di Chianocco e Foresto

Dal parcheggio in piazza del Municipio si prosegue su strada asfaltata in direzione Pavaglione e al quarto tornante, s’imbocca sulla sinistra la mulattiera che risale l’arido pendio roccioso, fino a raggiungere un punto panoramico dominante l’incisione naturale dell’Orrido.  Si segue il costone su un buon sentiero fra i pini che, dopo aver toccato due volte la strada, torna ad essere una mulattiera selciata e sbuca su un arido costone da cui si può osservare l’intera conca del Prebéc ed avere un ampio panorama su tutta la bassa Valle di Susa. Dopo una ripida salita dove si dipartono i sentieri “dei Chouqué” e “delle Borgate”, a sinistra il sentiero raggiunge la chiesetta di Madonna dei Campi e attraverso boschi e antichi terrazzamenti un tempo coltivati a vigneto, si arriva al vecchio mulino visibile a pochi metri sulla destra fra la boscaglia. Si attraversa il torrente Prebèc e si riprende e tra Sali e scendi si attraversano alcuni vecchi abitati tra Male Combe e  borgata di Molè: in questo tratto è ben visibile un caratteristico chouqué  e  si gode un ampio panorama e si possono scorgere sulla sinistra la Gran Gorgia e nel vallone antistante il mulino e la chiesetta di Madonna dei Campi da cui si è passati poco prima. Attraversato in discesa l’abitato di Molè si evita di prendere la strada asfaltata per scendere lungo la mulattiera, che si tiene sempre sul costone. Questa era la vecchia via selciata che collegava Molè a Chianocco, e più a valle con una breve digressione dall’itinerario principale si può seguire per pochi metri sulla sinistra la pista e arrivare sotto ad alcune piante di leccio per osservarle da vicino. Ritornati sui propri passi si riprende a scendere lungo il sentiero e si giunge nell’abitato di Chianocco, alla frazione di Campoasciutto; lungo la strada asfaltata in discesa si raggiunge il centro del paese, punto di partenza dell’itinerario (ore 3.30).